Gli scienziati sostengono che è possibile per il cuore riprendersi da un infarto

Gli specialisti di medicina rigenerativa hanno fatto una scoperta rivoluzionaria che potrebbe cambiare radicalmente il trattamento dei pazienti colpiti da infarto nei prossimi anni. Grazie alla nuova tecnologia, gli scienziati sono riusciti a far sì che le cellule cardiache inizino a riprendersi dai danni. Attualmente, gli scienziati stanno conducendo tutto il loro lavoro su roditori da laboratorio, ma assicurano che entro il 2020 saranno in grado di imparare a utilizzare una tecnologia simile sugli esseri umani.

È noto che le cellule del sangue, della pelle e dei capelli umani vengono costantemente rigenerate, ma questo non vale per le malattie cardiache: in questo caso, nonostante tutti i progressi scientifici, la medicina è praticamente impotente. Attualmente, gli specialisti non conoscono un metodo che possa aiutare a rigenerare le cellule cardiache (cardiomiociti) morte a causa di un infarto. Tuttavia, un nuovo studio congiunto di specialisti di un'università di ricerca israeliana e dell'Istituto di Ricerca Cardiologica di Sydney ha dimostrato che l'umanità ha speranza per un futuro sano.

Gli scienziati sostengono che in soli 5 anni saranno in grado di applicare la tecnologia di ripristino dei cardiomiociti agli esseri umani; ora è necessario del tempo per perfezionare il nuovo metodo di trattamento.

Durante la loro ricerca, gli specialisti hanno osservato i pesci Danio e le salamandre, noti per il loro costante processo di rigenerazione delle cellule cardiache durante tutta la loro vita. In laboratorio, gli specialisti hanno cercato di creare un sistema di rigenerazione simile nei roditori, che hanno utilizzato per i loro esperimenti.

Il responsabile del progetto scientifico, Richard Harvey, ha spiegato le caratteristiche degli animali che hanno preso parte al lavoro. Salamandre e pesci hanno sempre attirato l'interesse scientifico degli specialisti, poiché solo loro possiedono meccanismi per riparare le cellule cardiache danneggiate. In questi animali, le perdite cellulari vengono reintegrate da forme cellulari precedenti, con conseguente formazione di nuovo miocardio.

Il team di Harvey è riuscito a innescare un meccanismo di recupero simile nei roditori, innescando la produzione di uno speciale ormone nel cuore. L'ormone neuregulina cessa di essere prodotto nel corpo umano il settimo giorno dopo la nascita e, nei roditori, il ventesimo.

Quando la produzione di questo ormone viene ripresa, il muscolo cardiaco acquisisce la capacità di recupero. Nei roditori che avevano subito un infarto, dopo la ripresa della produzione dell'ormone, il muscolo cardiaco è tornato allo stato in cui si trovava prima dell'infarto.

Il team di ricercatori ritiene che tutti gli studi aggiuntivi necessari richiederanno circa cinque anni. Gli scienziati vogliono assicurarsi che una tale tecnologia per il ripristino dei cardiomiociti sia efficace nel corpo umano.

È importante notare che una persona che ha subito un infarto subisce danni irreversibili alle cellule cardiache. Di conseguenza, la qualità della vita dopo un infarto si riduce significativamente e sorgono numerose limitazioni. Se il metodo sopra descritto funziona nel corpo umano, i pazienti dopo un infarto saranno in grado di tornare a una vita completamente sana.

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