Il gene dell'omosessualità viene trasmesso ai figli dalle madri

Scienziati italiani hanno scoperto perché gli omosessuali non possono degenerare nel corso dell'evoluzione. Il cosiddetto gene omosessuale viene trasmesso per via femminile.

Gli omofobi affermano spesso che gli omosessuali si trovino in un "vicolo cieco" dell'evoluzione. Non possono avere figli, quindi sono minacciati dalla degenerazione. Anche accettando il fatto che gli omosessuali non siano in grado di avere figli (anche se questo non è vero), sono comunque minacciati dalla degenerazione. Dopotutto, il gene omosessuale viene trasmesso ai figli maschi non dai padri, ma dalle madri.

Probabilmente il 99,99% di tutti gli omosessuali è nato in famiglie eterosessuali, il che dimostra in modo convincente l'inconsistenza dell'affermazione sul "vicolo cieco". E ora questo è stato confermato ancora una volta dagli scienziati dell'Università di Padova, in Italia. Hanno osservato che gli uomini omosessuali, di norma, hanno parenti donne (madri, sorelle, zie, ecc.) che danno alla luce molti più figli rispetto alle parenti donne degli uomini eterosessuali.

Secondo gli scienziati italiani, il gene omosessuale non si trasmette solo per via materna, ma porta anche a una maggiore riproduzione nelle parenti strette di persone omosessuali. Di conseguenza, l'omosessualità non si trasmette affatto da gay a gay, ma passa attraverso diverse generazioni della famiglia attraverso le donne.

In realtà, la scienza ufficiale non sa ancora esattamente quale gene causi alterazioni del desiderio sessuale. Ma esiste una teoria secondo cui risiede nel cromosoma X, di cui tutti gli uomini ne hanno uno e le donne due. Gli scienziati hanno anche osservato che i parenti di uomini gay con un'elevata fertilità hanno meno probabilità di soffrire di disturbi ginecologici e complicazioni durante la gravidanza.