L'attività infiammatoria nell'artrite reumatoide è associata ad alcuni disturbi cognitivi

Un piccolo studio comparativo pubblicato sulla rivista open access RMD Open ha scoperto che l'attività infiammatoria nel corpo causata dall'artrite reumatoide è collegata a determinati deficit cognitivi.

Questi deficit includono una ridotta capacità di percepire e orientarsi spazialmente, di ricordare, di pensare in modo astratto e di svolgere funzioni esecutive di memoria di lavoro, concentrazione e inibizione.

L'attività infiammatoria nell'artrite reumatoide è associata a una serie di effetti sistemici, tra cui effetti sul cervello, ma non è chiaro quali specifici domini cognitivi possano essere interessati.

Per scoprirlo, i ricercatori hanno confrontato la funzione cognitiva di 70 adulti affetti da artrite reumatoide (80% donne, età media 56 anni) ricoverati in un ospedale con quella di 70 volontari senza artrite reumatoide, abbinati per età, sesso e livello di istruzione.

Quasi 3 pazienti su 4 (49; 72%) presentavano livelli persistenti di attività infiammatoria sistemica da moderata ad elevata causata dalla malattia, misurati dai livelli di proteine indicatrici e dal grado di infiammazione articolare, nonostante il trattamento farmacologico standard. La durata media della malattia era di 10,5 anni.

Tutti i 140 partecipanti sono stati sottoposti a valutazioni neurologiche e psicologiche complete, nonché a vari test cognitivi convalidati e valutazioni dell'umore e della qualità della vita tra giugno 2022 e giugno 2023.

Le abilità cognitive specifiche testate comprendevano la capacità di elaborare e organizzare informazioni visuo-spaziali, la denominazione, l'attenzione, il linguaggio, il pensiero astratto, il ricordo ritardato e l'orientamento, nonché le funzioni esecutive della memoria di lavoro, della concentrazione e dell'inibizione.

Il deterioramento cognitivo è stato definito come un punteggio della valutazione cognitiva di Montreal (MoCA) inferiore a 26 su un massimo di 30 punti.

Sono state raccolte informazioni su altri fattori di rischio influenti, tra cui età, sesso, fumo, consumo di alcol, ipertensione, obesità, livelli di grassi nel sangue, diabete e anamnesi di malattie cardiache/ictus.

Nel complesso, i soggetti con deficit cognitivo tendevano ad essere più anziani, avevano livelli di istruzione più bassi e più comorbilità, come obesità, livelli malsani di grassi nel sangue e pressione alta, rispetto a coloro le cui funzioni cognitive erano preservate.

Tuttavia, i pazienti affetti da artrite reumatoide hanno ottenuto punteggi medi inferiori al Montreal Cognitive Assessment rispetto ai volontari (23 contro 25) e punteggi inferiori nelle funzioni esecutive. Il 60% di loro ha riportato un deficit cognitivo, rispetto al 40% dei volontari.

Un numero significativamente maggiore di pazienti ha ottenuto punteggi più alti per quanto riguarda ansia e depressione e punteggi più bassi per quanto riguarda la qualità della vita rispetto ai volontari.

I pazienti con deficit cognitivo presentavano un'attività infiammatoria più grave e persistente rispetto ai pazienti che conservavano le loro funzioni cognitive. Inoltre, avevano maggiori probabilità di manifestare sintomi di depressione e prestazioni fisiche compromesse.

I fattori associati al rischio maggiore di deterioramento cognitivo tra i pazienti erano l'obesità (rischio quasi 6 volte superiore) e l'attività infiammatoria durante il decorso della malattia (rischio circa doppio). Come nella popolazione generale, anche l'età e il basso livello di istruzione erano fattori di rischio.

Per spiegare le loro scoperte, i ricercatori fanno riferimento a precedenti ipotesi secondo cui l'infiammazione cronica, i processi autoimmuni e i sintomi persistenti di dolore e affaticamento associati all'artrite reumatoide potrebbero essere alla base del declino cognitivo.

Si tratta di uno studio osservazionale, quindi è impossibile trarre conclusioni definitive sui fattori causali. I ricercatori riconoscono anche diversi limiti dei loro risultati, tra cui la mancanza di test di imaging per rilevare il danno vascolare associato al deterioramento cognitivo.

Ma concludono: "Questi risultati supportano l'ipotesi che [l'artrite reumatoide] sia una malattia infiammatoria sistemica cronica che colpisce più sistemi, tra cui il tessuto nervoso... [e] i risultati evidenziano l'importanza di un controllo più tempestivo e rigoroso dell'attività dell'artrite e la necessità di nuove strategie terapeutiche mirate ai fattori associati per ridurre il rischio di deterioramento cognitivo nei pazienti con artrite reumatoide".