Un nuovo studio dimostra l'efficacia di un promettente farmaco per la celiachia a livello molecolare

Un recente studio condotto da ricercatori dell'Università di Tampere ha testato l'efficacia di un inibitore della transglutaminasi 2 nel trattamento della celiachia. Precedenti studi sui tessuti hanno dimostrato che l'inibitore della transglutaminasi 2 ZED1227 previene i danni intestinali causati dal glutine.

I risultati di un nuovo studio, basato sull'analisi dell'attività molecolare di oltre 10.000 geni, forniscono prove convincenti del fatto che potrebbe essere sviluppato il primo farmaco efficace per curare la celiachia.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Immunology. La pubblicazione fa parte della tesi di dottorato della dottoranda Valerija Dotsenko, che discuterà presso la Facoltà di Medicina e Tecnologia Sanitaria dell'Università di Tampere ad agosto.

Il consumo di cereali contenenti glutine, come grano, orzo e segale, provoca una risposta immunitaria anomala nell'intestino tenue e lo sviluppo della celiachia nel 2% della popolazione.

Attualmente non esiste una terapia farmacologica e l'unico trattamento disponibile è una dieta rigorosamente priva di glutine per tutta la vita. Tuttavia, i sintomi e i danni intestinali causati dal glutine nascosto possono manifestarsi anche nei pazienti che seguono rigorosamente la dieta.

"Gli esami del sangue per la ricerca di anticorpi e i tradizionali esami tissutali non sempre riflettono il vero stato della mucosa intestinale", afferma il Professore Associato Keijo Viiri. "I nostri studi precedenti hanno dimostrato che, anche se il tessuto intestinale appare sano, può presentare 'cicatrici' molecolari e, ad esempio, l'espressione dei geni responsabili dell'assorbimento di vitamine e micronutrienti può essere alterata. Questo probabilmente spiega le carenze di micronutrienti frequentemente osservate nei pazienti con celiachia, nonostante una dieta senza glutine."

Un precedente studio sui tessuti, condotto dal Professor Emerito Markku Maki dell'Università di Tampere, ha dimostrato che l'inibitore della transglutaminasi 2 ZED1227 previene il danno intestinale indotto dal glutine nei pazienti affetti da celiachia. Tuttavia, i suoi meccanismi d'azione non sono ancora del tutto chiari.

Un nuovo studio internazionale condotto dall'Università di Tampere ha analizzato i meccanismi molecolari per determinare se ZED1227 sia un potenziale farmaco candidato per il trattamento della celiachia.

Lo studio ha valutato l'efficacia e i meccanismi molecolari d'azione di ZED1227 analizzando biopsie intestinali prelevate da pazienti affetti da celiachia. Le biopsie sono state prelevate dopo una dieta senza glutine a lungo termine e nuovamente dopo sei settimane di esposizione al glutine, durante le quali i pazienti hanno assunto 3 grammi di glutine al giorno. Contemporaneamente, alcuni pazienti hanno assunto una dose giornaliera di 100 milligrammi di ZED1227, mentre altri hanno assunto un placebo.

"Misurando l'attività genica, abbiamo scoperto che la somministrazione orale di ZED1227 ha efficacemente prevenuto i danni e l'infiammazione della mucosa intestinale causati dal glutine. Nel gruppo che assumeva il farmaco, anche l'attività dei geni responsabili dell'assorbimento di nutrienti e micronutrienti è tornata ai livelli precedenti l'esposizione al glutine", afferma Viiri.

Nell'intestino dei pazienti affetti da celiachia, l'infiammazione e il danno alla mucosa si verificano attraverso diversi eventi cellulari e molecolari quando il glutine si lega alle molecole dell'antigene leucocitario umano (HLA). Tuttavia, il glutine può legarsi all'HLA solo dopo che l'enzima transglutaminasi 2 nell'intestino tenue ne modifica chimicamente, o deamina, la struttura. L'efficacia di ZED1227 si basa sulla sua capacità di prevenire la deaminazione.

"È troppo presto per dire che ZED1227 sarà il farmaco del futuro per la celiachia, eliminando la necessità di una dieta senza glutine. Tuttavia, è un farmaco candidato valido che potrebbe potenzialmente essere utilizzato in combinazione con una dieta senza glutine. Se o quando ZED1227 sarà disponibile, sarebbe utile utilizzarlo nell'ambito della medicina personalizzata, soprattutto per i pazienti con celiachia e genotipo HLA ad alto rischio", afferma Veery.